A Seul, in Corea del Sud, è meglio arrivare in primavera, soprattutto nel periodo compreso tra aprile e maggio, quando le temperature sono miti o, in alternativa, anche da settembre a novembre. Vi basterà essere in possesso di un passaporto con validità residua di circa tre mesi dalla data di arrivo nel Paese. Non serve il visto se giungete per motivi di turismo e comunque se non rimanete in loco per più di novanta giorni. Cosa portare in Italia da un viaggio del genere? Quali sono i souvenir tipici? Scopriamolo insieme:
- nella Corea del Sud, vengono prodotti molti vini e alcolici a base di fiori. Se ne trovano addirittura decine di varietà e uno in particolare è stato dichiarato Patrimonio Culturale ed è chiamato dugyeonju. E’ un liquore che si produce con i petali di azalea ed ha un colore giallastro.
- i prodotti in legno sono comuni qui, ma molto famose sono soprattutto le anatre dipinte che simboleggiano la fedeltà. Di solito si regalano agli sposi nel corso della cerimonia di nozze in abiti tradizionali. Quasi sempre, tra l’altro, la festa ha inizio dopo aver seguito il rito in stile occidentale.
- se volete colpire nel segno allora provate gli hangwa, che sono i tipici dolcetti coreani molto colorati che vengono confezionati in scatole assortite. Se ne trovano di tanti tipi differenti e non di rado si usano per accompagnare il tè. Si producono con la farina di riso, miele e farina di nocciole e si trovano in tutte le pasticcerie.
- il ginseng è noto per le sue proprietà digestive e purificatrici del sangue. In più serve a ridare energia e a prevenire i danni causati dai radicali liberi. In Corea del sud se ne trova una delle varietà migliori del mondo. Lo potrete acquistare soprattutto al mercato delle erbe medicinali di Gyeongdong. E’ possibile scegliere tra radici fresche e seccate e vari preparati.