Una bella scoperta è stata fatta su un’isola nel Mar della Tanzania: si credeva estinto 100 anni fa e invece. Scopri di seguito di cosa si tratta.
L’isolotto in questione si trova nel Mar di Tasmania ed è simile ad una piramide da qui il nome: Piramide di Ball. E proprio sulla sua crosta c’è un esemplare che si credeva estinto.
Non era estinto!
Nel bel mezzo del mare di Tasmania, c’è un isolotto che ricorda vagamente uno dei faraglioni di Capri ma che ha la forma di una piramide. Proprio per la sua forma, è stato chiamato Piramide di Ball. Non è un’isola abitata dagli esseri umani poiché è costituito di sola nuda roccia, proprio come i faraglioni.
Non una vera e propria isola. La Piramide di Ball, infatti, è un semplice residuo dell’erosione. Molte epoche prima, infatti, si trattava di uno scudo vulcanico. L’isolotto si trova a 640 chilometri da Sydney, in Australia. La scoperta della Piramid’s Ball avvenne nel 1778 ad opera di Henry Lidgbird Ball, della marina inglese.
I primo uomo che vi mise piede, date le misure ridotte dell’isola, fu Henry Wilkinson, geologo. Era il 1882 e raggiunse la vetta. Scalate che furono vietate e che oggi sono possibili soltanto sotto stretto controllo.
Anche se non è abitata da esseri umani, l’isola è ricca di flora e fauna racchiusa in appena 300 metri di larghezza e 562 metri di altezza. La larghezza, invece, è di 1,1 chilometri. Proprio nella sua fauna è stato scoperto uno tra gli insetti più rari al mondo.
L’insetto
Si chiama Dryococelus Australis, un insetto gigante che venne trovato sull’isolotto nel 2001. Esso viene considerato come uno dei più rari al mondo, scarsamente diffuso. Esso viene chiamato anche insetto stecco dell’isola di Lord Howe oppure Aragoste di Terra. Quest’ultimo nome aiuta a capire quanto sono grandi. Tale insetto ha un comportamento sociale molto particolare poiché il maschio dipende dalla femmina e alla notte dormono insieme, abbracciati!
L’insetto che si credeva estinto un secolo fa, ha anche una lunghezza considerevole, riuscendo ad arrivare anche a 15 cm e pesanti 250 grammi. La loro progressiva estinzione e rarità è stata dovuta al fatto che i ratti, portati dalle navi, se ne cibavano. Inoltre, sull’isola in cui avevano origine, venivano adoperati come esche per la pesca. Alcuni esemplari di questi insetti, sono stati portati allo zoo di Melbourne dove vengono allevati.
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