Scoperta straordinaria in Egitto, ecco che cosa un team di archeologi italiani ha portato alla luce… La scoperta che ha segnato la storia dell’Egitto.
Patrizia Piacentini, egittologo dell’Università di Milano, ha guidato un team di archeologi italiani ad Assuan, in Egitto ed ha guidato questa scoperta, che fa parte di una missione di ricerca congiunta Italo egiziana.
Gli archeologi hanno trovato centinaia di reperti e mummie e adesso sono in fase di studio e catalogazione.
I reperti ritrovati includono papiri, anfore, tavoli, vasi di argilla smaltata, bare in legno oppure cartonato, monili, maschere funebri, piccole statuette, offerte e lucerne ad olio.
La varietà di oggetti offre un grande quadro storico della vita quotidiana e delle pratiche funerarie di quell’epoca. Ma cosa hanno scoperto di tanto importante oltre a questi oggetti?
Archeologi italiani in Egitto, la scoperta che ha segnato la storia
Il team di archeologi italiani ha portato alla luce oltre 30 tombe di epoca greco romana in Egitto. Questi oggetti si trovavano tutti all’interno di queste tombe. Patrizia Piacentini ha dichiarato che:
“I proprietari di queste tombe erano probabilmente appartenenti alle stesse famiglie.”
La missione di scavo è iniziata nel 2019 sotto invito di Khaled el-Enany, ex ministro egiziano delle antichità che ha chiesto a Piacentini di esplorare il sito di Assuan, saccheggiato precedentemente dai tombaroli nel 2015.
Il team di archeologi ha scoperto le tombe vicino al mausoleo di Aga Khan III, risalenti ad un periodo presumibilmente compreso fra il 525 a.C. e il 395 d.C..
Durante questo periodo la regione faceva da crocevia per gli scambi commerciali con i popoli che provenivano da Africa orientale e Africa centrale. I commercianti intrattenevano relazioni commerciali con Tolomei, persiani e poi anche con i romani.
Il ministero del turismo e delle antichità egiziano inoltre ha comunicato che le analisi scientifiche che sono state effettuate sulle mummie rivelano che fra il 30% il 40% dei cadaveri rinvenuti all’interno delle tombe appartengono a bambini di età inferiore ai due anni.
Questo evidenzia una mortalità infantile elevata, ma non ai livelli che alcuni storici ipotizzavano. Piacentini ha poi spiegato che:
“Abbiamo anche trovato tante famiglie che sembrano essere morte insieme. Probabilmente c’è stata qualche infezione che ha ucciso le famiglie uno dopo l’altro.”
Fra le malattie che afflissero gli antichi egiziani di cultura greco romana, la tubercolosi era la principale causa di morte, colpendo intere famiglie.
Le tombe ritrovate sono costruite nella roccia, sul versante di una collina sui livelli sfalsati di circa 10 m l’uno dall’altro.
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