Nel cuore di una delle isole più magiche d’Italia si trova un bosco, oggi riserva naturale, dove rivivere un pezzo della sua storia.
Un luogo ricco di natura, un ecosistema particolare e diverso da quello che caratterizza il resto dell’isola. Alberi di lecci, querce e abeti dei Nebrodi contraddistinguono questa parte di isola rendendola un luogo unico da visitare.
La riserva si trova a Ficuzza, a 40 minuti da Palermo. E’ il bosco tra i più belli da visitare in Sicilia. E’ rimasto intatto nel tempo. La sua particolare conformazione geografica lo ha reso impossibile da coltivare.
La prima tappa, prima di inoltrarsi nel bosco, è la Casina reale di Caccia. Voluta da Re Ferdinando III per passare le sue vacanze estive, è un palazzo imponente. Venne costruito su progetto dell’architetto regio Carlo Chenchi, poi, terminato da G. Venanzio Marvuglia.
Il palazzo ha una pianta rettangolare con un tetto dalle falde inclinate. E’ sovrastato da alcune statue che raffigurano il dio Pan e la dea Diana. Al centro non poteva mancare il blasone borbonico.
Trono del Re
Oggi è aperto al pubblico. Al suo interno sarà possibile camminare tra le sale, un tempo, abitate e vissute da reali e nobili aristocratici. Non rimane molto del mobilio dell’epoca, trafugato durante le guerre.
Della camera del Re rimangono gli affreschi con le tipiche scene di caccia. Alcune sale ospitano il Museo Naturalistico con i suoi animali imbalsamati. Accanto al castello è stato aperto un centro di recupero faunistico.
Qui, persone di buona volontà offrono il loro aiuto gratuitamente per curare gli animali feriti del bosco. Per chi vuole addentrarsi nel bosco, ci sono due possibili sentieri da percorrere. Uno è il tragitto più breve.
Permette, comunque, di ammirare le due attrazioni più significative: il trono del Re, scavato nella roccia e il punto più alto dove ammirare il panorama. Dopo soli 20 minuti di camminata si arriva davanti al Pulpito o trono del Re.
Secondo una leggenda, fu il Re Ferdinando III a volere il suo trono scavato nella roccia dove sedersi per cacciare. Alcuni studi recenti hanno stabilito che, in realtà, era un luogo di culto che risale all’età protostorica.
Arrivare nel bosco a bordo di un trenino
Procedendo per altri 5 minuti si arriverà al punto panoramico. Da una roccia sarà possibile ammirare il paesaggio sottostante. Nel percorso più lungo si potranno incontrare una quercia da sughero secolare ed un laghetto.
Dal paese, per la gioia dei più piccoli,ogni ora parte un trenino. Percorre una tratta ferroviaria antica che risale alla fine dell’800 e che, oramai, è in disuso. E, con un percorso di, circa, 30 minuti, porta i visitatori all’interno del bosco. Non sempre il servizio è garantito.
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