Una Stonehenge in provincia di Frosinone, precisamente a San Vittore? Pare proprio di si: nel terreno vi sarebbero sette cerchi perfetti e concentrici, visibili soltanto dal cielo e posizionati in un luogo isolato, tra montagne. Insomma, la Stonehenge italiana sarebbe visibile solo dall’alto, mediante satelliti artificiali, e sarebbe stata presentata da Giancarlo Pavat e Antonio Nardelli.
Come si presentano questi sette cerchi? Innanzitutto si trovano su un dosso, completamente brullo a quasi mille metri di quota sulle falde del Monte Sambucaro, nel Lazio anche se a poca distanza dal confine con il Molise e la Campania. Forse si tratta di una scelta non casuale: il dosso infatti è al centro di un anfiteatro naturale formato dai crinali del Monte Sambucaro. I cerchi non solo tutti perfettamente nello stesso ordine, ma orientati verso est, il punto cardinale dove nasce il sole: si tratta di un punto cardinale che spesso gli antichi individuavano come speciale, cui fare riferimento.
Questi cerchi sono formati da diverse pietre e massi di tutte le dimensioni, accatastati l’uno sull’altro, con pietre più piccole su altre pietre più grandi. La larghezza del cerchio esterno è notevole, saranno almeno cinquanta metri di diametro. Che si tratti di un’opera realizzata dall’uomo non vi sono dubbi: ma il perchè sia stata costruita, questo appare ancora un mistero. Al momento, l’ipotesi più accreditata è quella che ci si trovi davanti ad un luogo di culto: i cerchi e le pietre potrebbero essere stati posizionati per l’esecuzione di un rito sacro, forse risalente alle stesso popolazioni sannite che hanno abitato questi luoghi per moltissimo tempo.
Il fatto che i cerchi siano visibili solo da un satellite, questo appare come un fatto inspiegabile e molto, molto misterioso: come facevano popolazioni di migliaia di anni fa a creare una costruzione di tale tipologia? Con quale criterio? Un mistero che speriamo di poter svelare!
Fonte: Fenix
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