Il generale Roberto Vannacci ha preso un mese di licenza «per motivi familiari», a poche ore dall’incarico ricevuto di capo di Stato Maggiore delle Forze operative terrestri. A spingerlo verso questa scelta è stata la notifica per l’apertura dell’inchiesta interna dell’Esercito, che gli è arrivata proprio poche ore dopo l’ufficializzazione della nomina. L’indagine è stata avviata dopo le polemiche nate in seguito alla pubblicazione del libro Il mondo al contrario. Vannacci, prima della licenza, era arrivato a Roma, a Palazzo Esercito, per iniziare il periodo di affiancamento e poi prendere assumere l’incarico.
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Vannacci sul libro: «Non ho violato alcuna norma»
Proprio nel commentare la notizia del nuovo incarico, nelle ore precedenti alla notifica, Vannacci è tornato sulla vicenda. In un’intervista all’Adnkronos, infatti, ha dichiarato: «Una nomina in linea con il mio grado, con la mia funzione e con la mia esperienza. Un incarico prestigioso che assumerò con grande determinazione e passione e che mi vedrà nella Capitale dove presterò servizio. Un comando che si occupa della validazione delle unità che devono partire con ruoli operativi all’estero, della loro preparazione, del loro addestramento». Poi il passaggio su Il mondo al contrario, sottolineando di essere «assolutamente convinto di non aver violato alcuna norma né legale né disciplinare» e di non aver temuto per la carriera «nonostante le polemiche».
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