Villa Menafoglio Litta Panza venne costruita nella meta’ del XVII secolo per volonta’ del marchese Menafoglio. Ampliata nel 1830, e’ stata donata dall’ultimo proprietario conte Giuseppe Panza di Biumo al FAI insieme a parte della celebre collezione di arte contemporanea, da lui acquistata nel corso degli anni a partire dal 1956, e al magnifico parco. La posizione privilegiata in cima alla collina di Biumo permette di affacciarsi dalle terrazze del giardino sulla catena delle Prealpi lombarde . All’interno uno stupefacente mix di antichi arredi, pezzi etnici e quadri dei principali esponenti dell’ espressionismo astratto americano, quali Irwin, Nordman, Turrell, Dan Flavin. Molte stanze sono completamente vuote e “arredate” di soli oggetti d’arte. Alcune hanno finestre che incorniciano gli alberi secolari del Parco, come fantastici quadri impressionisti. Altre sono inondate di luci colorate, diffuse da installazioni appositamente realizzate on site, che magicamente proiettano chiazze di colore in lunghi corridoi semibui. Uno spettacolo assolutamente straordinario. Le opere piu’ imponenti, progettate da famosi artisti appositamente per la Villa, sono ospitate, austere e immobili nelle scuderie ristrutturate. La Villa e’ un attivo centro di cultura: da meta’ giugno a meta’ luglio il suo cortile d’onore ospita tre concerti di musica classica: Chopin, Ravel, Liszt, Faure,’ Bartok e Franck i compositori della rassegna. Prima dei concerti e’ possibile cenare a buffet al ristorante Luce di Villa Panza su prenotazione. Fino al 5 settembre la Villa accoglie una sorprendente mostra di oltre 50 opere di Christiane Löhr, artista tedesca nata a Wiesbaden nel 1965, che ha studiato con Kounellis ed esposto alla 49° Biennale di Venezia, i cui lavori fanno parte della Collezione di Giuseppe Panza dal 2003. La sua arte, ispirata dalla poesia delle piccole cose della natura, ci mostra la bellezza di un mondo delicato, che continua anche quando è privato della vita. Il suo paziente lavoro rivela amore per le piccole cose che ci circondano e ci porta a riscoprircia: siamo viventi come le erbe dei prati, piccoli allo stesso modo di fronte all’Universo. Per provocare queste profonde riflessioni Christiane Löhr usa materiali semplicie inconsueti: cardo selvatico, semi di edera, di pioppo, sfere di denti di leone, bardane legati con aghi reti, crini di cavallo e peli di cane. I risultati sono installazioni immateriali, lievi e raffinatissime, che rimandano a un’architettura immaginaria, preziosa e complessa, legata alla solidità rassicurante di elementi noti e comuni, guardati con un occhio diverso. L’allestimento della mostra si articola nei tre spazi delle Scuderie della Villa. Nella Scuderia Grande l’artista ha creato 11 gruppi di sculture instalalte su basi di legno e concepite come isole. In alcune – La piccola torre, il piccolo tempio e la piccola piramide – sono espliciti i segni che riportano ad architetture ispirate alle culture orientali, hindu e islamiche che afffascinano l’artista, o alle nervature delle volte delle cattedrali gotiche, come traspare dalla scultura Forme d’archi con piccola elevazione. Nella Limonaia coabitano, sulle sole pareti, sia le sculture realizzate con materiali diversi, sia i disegni eseguiti a pastello a olio, a grafite e a inchiostro: il risultato è la lettura di un ambiente che appare intimo, lieve e arioso. Nella Scuderia Piccola la Löhr ha creato un’installazione magica: come sospesa nel vuoto, una struttura di forma tubolare, formata da aghi per cucire e crine di cavallo annodato, attraversa l’intera stanza all’altezza degli occhi dell’osservatore, congiungendo due muri opposti. Sfruttando la straordinaria flessibilità ed elasticità del materiale, l’artista ha installato una forma organica la cui lunghezza risulata interrotta molteplici volte da nodi, che evidenziano una sorta di trama: l’opera sembra quasi attraversare in punta di piedi lo spazio della stanza per andare oltre, assumendo davvero una dimensione metafisica. Nei suoi lavori l’artista esprime, con una sorta di concentrazione religiosa, il riflesso di un mondo interiore molto personale. Fragili e delicate e allo stesso tempo robuste ed eterne, le sue installazioni interagiscono nello spazio con il vuoto che le circonda e insieme le divide, con l’intento, quasi, di sottrarre forza vitale alla trasparenza dell’aria.
Quando: 20 maggio – 5 settembre. 10-18 tutti i giorni esclusi lunedì non festivi.
Servizi per il pubblico: Boookshop, ristorante, caffetteria, parcheggio interno.
Come arrivare: A8 dei Laghi, MI – VA poi seguire le indicazioni.
Info: Villa Panza; Fondo Ambiente Italiano