Nel corso di un’intervista concessa al Sun, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che i servizi speciali russi puntano a sostituirlo come capo di Stato entro la fine del 2023, «utilizzando qualsiasi mezzo a sua disposizione». L’operazione ha un nome, Maidan 3, che richiama quanto successo esattamente dieci anni fa nel Paese.
Zelensky ha detto di essere scampato ad almeno cinque tentativi di omicidio
Zelensky ha affermato di essere sopravvissuto ad almeno cinque tentativi di omicidio, tra cui uno compiuto dai servizi speciali russi nei primi giorni dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina, nel febbraio 2022. Da allora, ha detto, l’opinione pubblica sta prendendo via via sempre meno seriamente i tentativi di eliminarlo, ma ciò non significa che non si stiano verificando.
10 years ago, we began a new chapter in our struggle. 10 years ago, Ukrainians launched their first counteroffensive. Against lawlessness and an attempt to rob us of our European future. Against unfreedom.
Year after year, step by step, we make every effort to ensure that,… pic.twitter.com/HkEarZkbJB— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) November 21, 2023
Visita lampo di Michel in Ucraina nel decimo anniversario dell’Euromaidan
La rivolta di Maidan fu «la prima vittoria della guerra di oggi», ha detto il presidente ucraino in un videomessaggio pubblicato su X in occasione del decennale dell’Euromaidan (o la rivoluzione della dignità, per gli ucraini). Nell’anniversario, Zelensky ha ricevuto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, volato a Kyiv per una visita lampo: «Sono qui per mostrare il grande sostegno dell’Ue all’Ucraina, in un giorno importante: dieci anni fa gli ucraini hanno scelto l’Europa e alcuni sono morti», ha detto Michel in un briefing con un piccolo gruppo di media internazionali. «Ma il prossimo Consiglio Europeo sarà difficile, il rapporto della Commissione sull’allargamento non è bianco o nero, ha delle sfumature, e io sono rimasto sorpreso per il rapporto ulteriore di marzo: lavoro per un Consiglio di successo ma a volte il fallimento è parte del processo dell’Ue, non è un mistero che alcuni Paesi sono cauti sull’allargamento».
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